Saggistica 2021

Ben arrivati alla lista dedicata alla saggistica. Qui troverete i saggi che ho letto nel corso di questo 2021, che per me è stato davvero ricco di cambiamenti e in cui sicuramente sono maturata – ogni volta che la incontro, questa parola mi fa pensare a una pesca dimenticata sulla credenza – sia a livello personale che lavorativo. Questa maturazione è stata accompagnata da un discreto ampliamento della mia bolla, che ha necessitato inevitabilmente di un “upgrade conoscitivo”. Dopo aver superato l’iniziale e ineluttabile sconforto che si prova davanti alla quantità di cose che ci sono da sapere nel 2021 arrendendomi alla banale verità del “non si può sapere tutto”, ho deciso di restringere il campo unicamente a due ambiti: la lingua (intendendola nel senso più ampio possibile, dalla linguistica generale alla critica e alla teoria della letteratura, passando per la filosofia del linguaggio, e la Storia (più o meno attuale). Per quanto possa far sorridere leggere tutti queste materie accanto al verbo restringere.
Aggiungo che prevedo che sarà un’ardua sfida mantenere la promessa, che mi sono fatta quando ho aperto il sito, e il ritmo di un saggio alla settimana, ma prometto che farò di tutto per mantenerla. Come dicevo, questo 2021 ha portato con sé una discreta quantità di sete di approfondimento. 

P.S.: Ammetto immediatamente che Isabella e Lucrezia di Necci non l’ho assolutamente letto in una settimana, è stata una lettura soppesata, parsimoniosa per raccogliere il più possibile di quanto raccontato e a tratti leggermente sofferta. Ma d’altra parte, come saprete, il Rinascimento è un periodo storico estremamente ricco di avvicendamenti e stratificazioni di ogni tipo, letteralmente.

Se una notte d’inverno un narratore, Gianluigi Pucciarelli, Redhouse Lab

Chi sono? RedHouse Lab è una scuola di fumetto e illustrazione e uno studio di produzione insieme, che ha deciso di far incontrare per la prima volta in un volume le due anime che lo caratterizzano. Pucciarelli è invece uno sceneggiatore membro del gruppo di lavoro Abracadula, recentemente premiato per il gioco da tavolo Robothlon.

Cos’è? Una biografia che non è una biografia, ma la raffigurazione di un lettore e una lettrice che si strologano nel tentativo di scoprire Calvino attraverso i suoi romanzi che, qui, si attorcigliano e si sovrappongono senza soluzione di continuità.

Perché l’ho letto? Leggere e rileggere i libri di Calvino è una delle cose che più mi diverte, quindi non ho potuto lasciarmi scappare questo “esperimento a fumetti”. Nessun ripensamento: se amate le grandi storie di Calvino, amerete anche questo libro.

La moda, Georg Simmel (Mondadori, 2001 fuori produzione)

Chi è? Sociologo e filosofo tedesco

Cos’è? Uno dei testi cardine della storia della moda, il giusto punto di partenza per riuscire a comprenderla. Un’analisi lucida e puntuale che individua senza tentennamenti le caratteristiche fondanti di uno dei pilastri della società antica e moderna.

Perché l’ho letto? Questo è uno di quei libri che abitano ben lontani dalla mia comfort zone, ma che nonostante ciò ero curiosa di leggere. Non sono un’esperta di moda, e neanche un’appassionata fra l’altro, però ne sono sempre stata una fruitrice attenta e autentica. Non ho mai considerato un vestito solo un vestito, è sempre qualcosa di più. 

Woolf-virginia-liuba-gabriele-anemone-nemorosa-saggistica-biografia-illustrataVirginia Woolf, Liuba Gabriele

Chi è? Illustratrice, pittrice, fumettista, poetessa e scrittrice 

Cos’è? La biografia illustrata di una delle più grandi scrittrici mai vissute. I momenti cardine della vita dell’autrice si dipanano attraverso illustrazioni dalla potenza non comune, che si rivolgono direttamente all’anima. 

Perché l’ho letto? Perché ho sempre rimandato, con la scusa di voler leggere le opere di Woolf concedendogli l’attenzione e la preparazione che si meritano, non ho mai letto nessuno dei suoi romanzi; li ho studiati, certo, ho visto brani dell’autrice usati più e più volte come esempi in saggi e lezioni, ma non li ho mai letti dall’inizio alla fine. Quando ho visto questa copertina, ho capito che era arrivato il momento di risolvere questa sozza vergogna.

Parlo dunque sono, Andrea Moro

Chi è? Professore di Linguistica Generale alla Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia, i suoi studi si concentrano sul rapporto tra la struttura delle grammatiche delle lingue umane e il cervello.

Cos’è? Diciassette citazioni e un’ottantina di pagine. Questo è quello che è servito all’autore per ricreare un “album fotografico” che accompagna il lettore alla scoperta dell’unicum umano: la sua lingua. 

Perché l’ho letto? Ormai si sarà capito perché leggo questo genere di saggi, ma come mai ho scelto proprio questo? Merito della quarta, che si apre con una citazione di Chomsky, l’ultima foto dell’album: “Il linguaggio è più simile a un fiocco di neve che a una giraffa”.

Il piacere della lettura, Marcel Proust

Chi è? Scrittore francese vissuto a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Ricordato ai giorni nostri specialmente per il monumentale o, meglio, enciclopedico romanzo Alla ricerca del tempo perduto.

Cos’è? Originariamente nato come introduzione alla traduzione francese di una raccolta di conferenze di Ruskin, oggi questo breve saggio è divenuto fondamentale per chiunque voglia approfondire la concezione della lettura. Un leggere moderno, che non ha più nulla a che vedere con l’ideale classico, che (almeno) da Machiavelli a Cartesio a Ruskin sembrava essere rimasto immutato.

Perché l’ho letto? La domanda giusta sarebbe perché l’ho riletto, dato che l’avevo già fatto qualche hanno fa. In ogni caso, perché mi sto preparando alla lettura integrale della Recherche, che, viste le sue 2058 pagine, mi terrà compagnia per diverso tempo.

cover_MOROLa razza e la lingua. Andrea Moro

Chi è? Professore di Linguistica Generale alla Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia, i suoi studi si concentrano sul rapporto tra la struttura delle grammatiche delle lingue umane e il cervello.

Cos’è? Un saggio in cui l’autore ricostruisce e smonta, con rigore scientifico, quelle che sono le motivazioni principali che collegano le lingue al razzismo: la convinzione che esistano lingue migliori di altre e quella che la realtà si veda in modo diverso secondo la lingua che si parla, come se potesse condizionare i nostri sensi e i nostri ragionamenti.

Perché l’ho letto? Come ho già detto in alcune note del taccuino e anche in questa li(bri)sta, credo sia fondamentale essere parlanti consapevoli e questo saggio è un’altra piastrella nel mio percorso per diventare una profonda conoscitrice della linguaggio umano e dei suoi meccanismi di funzionamento. 

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Lezioni americane, Italo Calvino:

Chi è? Principalmente Scrittore, o come saggiamente scrive Treccani: narratore, e collaboratore editoriale, Calvino è sicuramente uno dei personaggi più luminosi della letteratura italiana del ‘900. Fra le sue opere, le mie preferite sono le Cosmicomiche, Il cavaliere inesistente e  La giornata d’uno scrutatore.

Cos’è? La trascrizione di una serie di conferenze tenutesi ad Harvard fra l’85 e l’86; il titolo originale, Six memos for the next millennium, racchiude e descrive perfettamente l’intento di Calvino. Cosa dobbiamo salvare della letteratura per il prossimo millennio? Leggete questo meraviglioso saggio e lo scoprirete.

Perché l’ho letto? In primis, perché amo Calvino, amo le storie che ha raccontato e ogni parola scelta per rappresentarle. Per me, è senza ombra di dubbio lo scrittore migliore del mondo, il migliore di tutti. Il passaggio logico, a questo punto, direi che è scontato. Calvino spiega, Silvia prende appunti.

3178097 Isabella e Lucrezia. Le due cognate, Alessandra Necci:

Chi è? Professoressa alla Facoltà di Impresa e Management dell’Università LUISS Guido Carli, scrittrice e biografa storica, opinionista televisiva, segretario generale della Fondazione Necci e presidente del Comitato etico e culturale dell’Ente nazionale per il Microcredito. Ha scritto per il Messaggero la rubrica “Le Donne nella Storia.

Cos’è? Un saggio in cui le biografie di Lucrezia e Isabella fanno da impalcatura alla trattazione sulle dinamiche di potere rinascimentali dal controverso Alessandro VI ai signori che si contendevano porzioni della nostra penisola, passando per i re e gli imperatori. Un saggio in cui il racconto politico e militare fa da contraltare alla raffinatezza dei gusti che trapelano dalla scelta di opere d’arte, abiti e gioielli.

Perché l’ho letto? Da sempre appassionata di Medioevo e Rinascimento, ero alla ricerca di un testo che mi permettesse di approfondire la figura di Isabella d’Este, una delle mie “vecchie donne” preferite.

978880620869GRAMia lingua italiana, Gian Luigi Beccaria

Chi è? storico della lingua, saggista e accademico italiano. (Versione lunga)

Cos’è? Una “Vela” nata da una lezione tenuta nei licei dall’autore. Ed è, forse, per questo che più che saggio mi viene da chiamarlo discorso. Un discorso sulla nostra lingua madre, sulla sua faticosa adolescenza e sulla sua dubbia maturità. Ma anche un “memento exsistĕre” (chiedendo scusa a tutti i latinisti), una call to action: impariamo a trattare la nostra lingua comunitaria con la dignità che si merita, perché non è un semplice strumento ma molto, molto di più.

Perché l’ho letto? Mi è capitato fra i consigliati, questo piccolo libro pubblicato da Einaudi, che celebrava i 150 dell’Unità d’Italia. L’ho preso principalmente perché l’ode del titolo mi ha molto incuriosita e perché un riassuntazzo (semicit.) fa sempre bene. 

 

Libro_UI_Copertina_001_BASSAR_cc63e906-6e19-4edd-aa00-c0ede9379e45_1024x1024Umanità ininterrotta, Ascs

Chi è? L’ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo è dal 2004 il braccio sociale, operativo e culturale dei Missionari di San Carlo – Scalabriniani che operano nella Regione Europa e Africa in favore di migranti e rifugiati.

Cos’è? Un diario, anche fotografico, che racconta l’esperienza di alcuni ragazz* che hanno deciso di partire per percorrere la rotta balcanica con lo scopo di essere testimoni reali e quotidiani di quello che succede alle porte di un’Europa, sempre più miope.

Perché l’ho letto? Si sente in continuazioni parlare di migranti presi, spediti, rimandati, spostati. Li fa sembrare pacchi indesiderati nella nostra cassetta delle lettere, ma non è così, sono persone con tutti i diritti e la dignità che questa parola racchiude. E bisogna ricordarselo. 

 

Femminili_SIngolari_003_NuovaVersione-copyFemminili singolari, Vera Gheno

Chi è? Sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca lavorando nella redazione della consulenza linguistica e gestendo l’account Twitter dell’istituzione (Versione lunga).

Cos’è? Esattamente quello che dice il titolo. Partendo dal dibattito “basso”, ovvero quello che imperversa sui social (ma attingendo anche da giornali e riviste) espone le ragioni dei femminili di professione plurali, sostenendole e ricordando ancora una volta che la necessità di una lingua al passo con la realtà sia clausola necessaria per una società  paritaria.

Perché l’ho letto? La questione trattata in questo (divertentissimo) saggio è una di quelle che hanno da sempre attirato maggiormente la mia curiosità. Vera Gheno, con la celebre leggerezza, riesce a districare i fili di un argomento molto dibattuto e poco ascoltato.

 

Layout 1 Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio, Claudia Bianchi
Leggi l’appunto sul mio taccuino!

Chi è? In breve, professoressa ordinaria presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute S. Raffaele, insegna Pragmatica del linguaggio, Comunicazione e cognizione e Gender Studies. (Versione lunga)

Cos’è? Un analisi puntuale ed estremamente utile sul ruolo che i discorsi e gli epiteti d’odio ricoprono all’interno della società contemporanea e su quello che invece hanno parlanti in base alla posizione che ricoprono o rappresentano.

Perché l’ho letto? Credo che, in un periodo di transizione come quello in cui stiamo vivendo, l’essere a conoscenza dei meccanismi con cui il linguaggio agisce e concorre a comporre la realtà in cui viviamo non dovrebbe più prerogativa di pochi, ma dovere di tutti. 

978880624487HIGLa matematica è politica, Chiara Valerio

Chi è? responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio e lavora a Rai Radio3. Collabora con «L’Espresso» e «Vanity Fair». Ha studiato e insegnato matematica per molti anni e ha un dottorato di ricerca in calcolo delle probabilità. (Versione lunga)

Cos’è? Definito sul sito dell’editore “pamphlet polemico”, questo testo racchiude le considerazioni che l’autrice ha sviluppato intorno alle similitudini che intercorrono fra matematica e democrazia, oltre che il suo pensiero su ciò che è verità e su quanto, e quando, questa possa essere valida.

Perché l’ho letto? Incuriosita dall’intervista fatta all’autrice a Propaganda, ho scelto di comprare questo libro. Credo che sia stato per me una fonte di arricchimento di prospettiva e gentile invito a ragionare maggiormente su alcune questioni.