Settembre?

È martedì sera, ho passato il pomeriggio a organizzare il matrimonio e alle sette abbiamo incontrato per la prima volta la fiorista; invece la musica l’abbiamo già. In generale si sta molto meglio: agosto l’ho passato a editare e a leggere (i libri li trovate nella li(bri)sta Narrativa 2022 e ho anche scritto due righe su M, l’uomo del secolo di Scurati). Ho preso 5 chili, forse 6, e sicuramente ne ho beneficiato: non voglio tirarmela ma conto di arrivare al peso ideale per il giorno del matrimonio. Dopo la passeggiata serale con cane e, eccezionalmente, nipote ho aggiornato il sito (la saggistica ancora langue, ma la speranza è l’ultima a morire) e fatto il punto della situazione delle letture appena passate e di quelle in corso – forse troppe? –, poi ti aggiorno. I muratori hanno finalmente ripreso a lavorare e pure di buona lena. Però, mentre aggiungevo Non lasciarmi di Ishiguro alla li(bri)sta Audiolibri 2022 mi è venuto in mente di cercare su Wikipedia l’elenco dei premi Nobel per la letteratura e, poi, che potrei leggere un libro di ogni scrittrice presente nella lista, quante mai saranno tanto? (Credo che questa frase spontanea dica molte cose tra l’altro.) Allora, ho scoperto che le donne che lo hanno ricevuto, dal 1901 al 2022 (il Nobel non è stato assegnato per 7 anni, chissà quali), sono 16, di cui 10 dopo il 1968. Ho letto Nemico, amico e amante… di Munro, più precisamente ci ho fatto l’esame di teoria e analisi della letteratura (mi pare si chiamasse così), e ascoltato una raccolta di racconti di Deledda, il racconto che dà il titolo alla raccolta è del 1932 e sì, si sente parecchio; ma per questa sfida con me stessa gli audiolibri non valgono, quindi mi tocca qualcos’altro. Tanto ho tempo di organizzarmi e poi sto leggendo tre libri e ascoltando due audiolibri. Lascio un elenco con i link alle pagine Wiki di ogni autrice a memoria delle mie intenzioni attuali.

  1. Selma Lagerlöf, 1909 (Svezia)
  2. Grazia Deledda, 1926 (Italia)
  3. Sigrid Undset, 1928 (Norvegia)
  4. Pearl S. Buck, 1938 (USA)
  5. Gabriela Mistral, 1945 (Cile)
  6. Nelly Sachs, 1966 (Svezia)
  7. Nadine Gordimer, 1991 (Sudafrica)
  8. Toni Morrison, 1993 (USA)
  9. Wisława Szymborska, 1996 (Polonia)
  10. Elfriede Jelinek, 2004 (Austria)
  11. Doris Lessing, 2007 (Regno Unito)
  12. Herta Müller, 2009 (Germania)
  13. Alice Munro, 2013 (Canada)
  14. Svjatlana Aleksievič, 2015 (Bielorussia)
  15. Olga Tokarczuk, 2018 (Polonia)
  16. Louise Glück, 2022 (USA)

In ogni caso, credo, settembre è già occupato. Dopo aver sostato sul bordo del precipizio chiamato Virginia Woolf per qualche tempo ho trovato il coraggio di buttarmi, sempre che non vi sia caduta. Sto leggendo in contemporanea Diario di una scrittrice (Minimum fax), Tutti i racconti (Newton Compton) e rileggendo nuovamente Le onde in una diversa traduzione (Nadia Fusini x Einaudi). Nota di servizio: sconsiglio vivamente questa edizione dei racconti, ce ne saranno sicuramente in commercio di migliori. Credo stia prendendo il posto di Calvino, ma si vedrà. Di suo, in una notte senza sonno, ho letto i primi due saggi di Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, ovvero Il midollo del leone e Natura e storia nel romanzo, interessanti direi. Per restare più o meno in tema ho ascoltato le prime due lezioni di Eco trascritte in Sei passeggiate nei boschi narrativi, molto interessanti. Ho provato ad ascoltare Gita al faro ma questo va letto, allora mi sono scelta un ascoltino tranquillo tranquillo: Il tatuatore di Aushwitz di Heather Morris. Non so perché ma ogni tanto mi prende la voglia – forse necessità – di leggere un libro ambientato nell’epoca nazista. Ho passato alcuni anni alternando morbosamente libri sull’anoressia e la tossicodipendenza a libri sulla Seconda guerra mondiale. Tre cose che temo e non riesco a comprendere. Mi piacerebbe produrre un approfondimento scritto sulla Woolf, potrebbe essere un buon modo per elaborare e affastellare i pensieri che ho prodotto al riguardo; ci vorrà del tempo, però le letture si stanno accumulando. Ho letto La signora Dalloway, Orlando, Le onde e ascoltato Flush, Una stanza tutta per sé e la prima parte di Gita al faro. Letto la biografia a fumetti (BeccoGiallo) e Possiedo la mia anima di Nadia Fusini. La mente sobbolle.

Sì, sto anche cercando di portare avanti la lettura di Figure III: è noiosissimo; più interessante è una delle prossime graphic novel – Bastogne è ancora lì –, ovvero il secondo volume di The Sandman in inglese, credo sia arrivato il momento di iniziare a leggere in lingua (l’unica cosa che ho letto in inglese sono le poesie di Emily Dickinson. Avevo provato con The once and future king di White, ma non sto neanche a dirtelo, quelle 900 pagine mi hanno un po’ demoralizzato.

Sto pure cercando di ridurre le sigarette con l’ottica di smettere definitivamente e mi sento di fare un caro saluto a Zeno!

Scopri chi sono le sedici scrittrici ad aver ricevuto il Nobel per la letteratura! Leggi NOBELista, nota 0: un’infarinatura generale sul Premio Nobel per la letteratura, qualche dato e un nuovo progetto di lettura per l’ultima parte dell’anno.

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